La vitamina D aiuta a prevenire il rischio di contrarre il Coronavirus: la conferma in uno studio
13 Maggio 2020Promo Colesterolo
22 Maggio 2020È oggi ritenuta un ormone per il ruolo importante che svolge anche a livello immunitario.
I migliori contenuti li troviamo in aringhe, alici o alcuni funghi come i chiodini, mentre è l’esposizione alla luce solare la maggiore fonte. Si considera che buoni livelli di vitamina D nel sangue siano compresi tra 30-50 ng/dl. La quantità di vitamina D che si riceve dal sole dipende da molti fattori:
1) l’ora del giorno (la pelle ne produce di più quando è al sole a metà giornata);
2) la quantità di pelle esposta (più pelle espone una persona, più vitamina D produce il corpo, l’esposizione della schiena, ad esempio, consente al corpo di produrre più vitamina D rispetto alle mani e al viso);
3) colore della pelle: quella pallida assorbe più rapidamente delle pelli di colore più scuro.
Il modo migliore per ottenere abbastanza vitamina è attraverso l’esposizione al sole non protetta da filtri solari, ma questo può causare gravi problemi, soprattutto nei soggetti con pelli chiare e tendenti ad avere molti nei. Quindi occorre valutare i fattori di rischio personali. In generale un’esposizione frequente al sole e per tempi brevi, evitando di scottarsi, è da ritenersi salutare. In caso di carenza è raccomandabile l’integratore a base di vitamina D3 (colecalciferolo), affidandosi ad una figura professionale che ne stabilità il dosaggio giornaliero adeguato.
Dott.ssa Renata Alleva – specialista in Scienza dell’Alimentazione- Univ Bologna